Eindhoven, Olanda, la location dove ha preso vita il primo esempio europeo, abitato in affitto, di casa stampata in 3d. Elize e Herrie sono i due fortunati inquilini, selezionati in seguito ad un bando on line, che già la abitano; l’immobile è composto da un ampio soggiorno e da due camere da letto ed è stato realizzato con l’appoggio della Eindhoven University of Technology.
L’immobile è di un solo piano e con metratura di 95 mq, ovviamente la dimora offre tutti moderni confort oltre che ad essere efficiente da un punto di vista energetico, certamente la sua “finitura” può destare qualche perplessità, ma bisogna considerare che la tecnologia costruttiva deve ancora essere affinata e sviluppata per il grande pubblico.
Come funziona questa nuova tecnologia? Un braccio robotico, montato a terra o su una struttura semovente, ha un ugello che “spruzza” calcestruzzo di una particolare consistenza, come la testina di una stampante, che realizza secondo le indicazioni del computer, il perimetro dei muri che definiscono l’immobile.
Ovviamente non ci immaginiamo nei prossimi anni di vedere enormi bracci robotici nei nostri cantieri, ma sicuramente è una tecnologia da tenere sott’occhio per comprendere quali peculiarità strutturali può garantire: è antisismica? è confortevole nel tempo? che tipo di degrado ha? Molte sono le domande che ci possiamo porre, ma forse anche chi andava a cavallo si è posto tante domande quando ha visto passare la prima automobile.
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